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ATTIVITA DI PULIZIA: RISCHIO SCIVOLAMENTO E CADUTE

Come prevenire le cadute e gli scivolamenti nelle attività di pulizia?

Un documento Inail sulla sanificazione nel post pandemia si sofferma sui fattori di rischio per il personale addetto alle pulizie e alla disinfezione. Focus sui rischi di cadute, scivolamenti e inciampi: pavimenti, ostacoli, scale e lavoro in elevazione.

Tutte le attività lavorative comportano dei rischi, anche quelle connesse alle attività di pulizia e sanificazione, attività che sono molto importanti per la prevenzione della diffusione di microrganismi patogeni negli ambienti di vita e di lavoro.
E se la gran parte degli infortuni nel settore delle pulizie sono di lieve entità, “tuttavia capitano anche incidenti gravi e mortali”.
Il datore di lavoro “ha la responsabilità di valutare tutti i rischi e adottare le misure di prevenzione e protezione più utili al fine di prevenire gli infortuni e le malattie professionali”. Senza dimenticare che l’attuale approccio alla prevenzione dei rischi sul posto di lavoro “si inscrive nella definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che considera la salute non solo come assenza di malattia, ma anche come benessere fisico, mentale e sociale delle persone”.

Il rischio di cadere nell’attività di pulizia: i pavimenti e gli ostacoli
Il primo rischio infortunistico che affronta il documento Inail è relativo alle cadute, scivolamenti e inciampi che sono “le cause di infortunio più ricorrenti nel settore delle pulizie e sono legate a diversi fattori”.
Si sottolinea poi che molti infortuni “potrebbero essere evitati con l’adozione di adeguate misure di prevenzione e di comportamenti sicuri in base alla valutazione dei rischi effettuata dal datore di lavoro”. E, In primo luogo, è necessario “evitare di correre nei locali, sulle scale e nelle vie di accesso al posto di lavoro”.
Veniamo, innanzitutto, ai pavimenti.
Si segnala che “lo stato di conservazione o manutenzione dei pavimenti può aumentare i rischi di cadute e scivolate”.
Questi i “pericoli”: “pavimenti scivolosi, perché bagnati, unti, cerati, impolverati; pavimenti irregolari”.
E queste sono delle misure di prevenzione adeguate:
  • indossare calzature adeguate antiscivolo;
  • asciugare immediatamente il pavimento dopo la pulizia;
  • evitare la creazione di pozze d’acqua sul pavimento;
  • utilizzare segnali di avvertimento per indicare le zone trattate o bagnate”.
È poi importante parlare di ostacoli, fissi o provvisori, che negli ambienti di lavoro “possono causare inciampi o cadute”.
Alcuni “pericoli”:
  • cavi (sia delle macchine per la pulizia, sia delle postazioni PC, telefoniche eccetera);
  • oggetti vari;
  • macchine e attrezzature di pulizia;
  • spigoli di armadi e infissi”.
Queste, invece, le misure di prevenzione:
  • liberare le superfici prima di iniziare l’attività;
  • maneggiare i cavi degli apparecchi di pulizia adottando le necessarie precauzioni;
  • non maneggiare i cavi degli impianti informatici e telefonici, se non sono state impartite apposite disposizioni;
  • riposizionare le attrezzature subito dopo averle utilizzate (i carrelli di lavoro sono dotati degli appositi spazi per ogni tipo di attrezzo);
  • non lasciare incustodite le macchine.

Il rischio di cadere nell’attività di pulizia: le scale e il lavoro in elevazione
Sempre parlando di cadute, scivolamenti e inciampi, non si può non parlare di scale.
Si indica che le scale d’accesso agli ambienti di lavoro “possono essere causa di numerosi infortuni”. Quindi “è necessario prestare la massima attenzione”.
Il documento riporta i “pericoli”: “scale male illuminate, senza protezione, molto ripide, con gradini rotti o scivolosi”. E le misure di prevenzione:
  • indossare calzature adeguate antiscivolo;
  • se la scala è ricoperta da una passatoia, assicurarsi che sia ben fissata;
  • sgomberare le scale da eventuali oggetti che potrebbero provocare inciampi e cadute;
  • non scendere né salire mai di corsa”.
Veniamo, infine, al lavoro in elevazione.
Si indica che a volte capita di “dovere pulire scaffali od oggetti fuori portata, per cui non è possibile lavorare da terra, ma occorre servirsi di strumenti che consentano di lavorare in elevazione”. Ed è “questo uno dei maggiori fattori di rischio”.
Tra i “pericoli” il documento segnala l’utilizzo di “basi di appoggio improvvisate: sedie, cestini della spazzatura, sedie con rotelle che offrono un equilibrio estremamente precario”. 
Veniamo alle misure di prevenzione:
  • non usare mai sedie con rotelle, sedie in generale, cestini della spazzatura;
  • utilizzare l’apposita scaletta o sgabello, assicurandosi che sia ben appoggiata al suolo;
  • controllare lo stato del pavimento, per non appoggiare il supporto in punti sconnessi;
  • indossare calzature adeguate (evitare ciabatte, infradito o scarpe aperte);
  • evitare di sporgersi, in avanti o di fianco, ma posizionare bene la scaletta o lo sgabello e spostarli di volta in volta”.
Si ricorda poi che il datore di lavoro “dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli quale posto di lavoro in quota solo nei casi in cui l’uso di altre attrezzature di lavoro (es: ponti su cavalletto per altezze fino a 2 mt) considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare” (D.Lgs. 81/2008, comma 3, art. 111).
Inoltre per le pulizie in quota (es. pulizia vetri in altezza) “è opportuno prediligere gli interventi da terra utilizzando aste telescopiche”.
Infine si indica, sempre riguardo alla prevenzione dei rischi di cadute, scivolamenti e inciampi, che è bene “informare il preposto degli eventuali elementi di pericolo (scarsa illuminazione, stato dei pavimenti, delle scale, degli ambienti eccetera)”.    

Riferimenti:
  • Inail, Consulenza Statistico Attuariale, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, “ La sanificazione nel post Pandemia. La standardizzazione dei processi. Sensibilizzare le aziende ai processi di pulizia e sanificazione come prassi standard di prevenzione dagli infortuni e dalle malattie sul lavoro”, a cura di di Giuseppe Bucci (Inail, CSA), Diego De Merich e Maria Rosaria Marchetti (Inail, Dimeila), Patrizia Anzidei e Giannunzio Sinardi (Inail, CTSS), Sara Veneziani e G. Ivo Vogna (Confimi Industria - Commissione ambiente e sicurezza), Stefania Verrienti e Lorenzo Di Vita (Afidamp - Aderente Finco - Confimi Industria) – Accordo Inal e Confimi Industria, edizione 2023

Fonte articolo: Puntosicuro
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