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RISCHIO COVID-19: COME AFFRONTARE LE TEMPERATURE ESTIVE

Ambienti indoor: COVID-19, qualità dell’aria e temperature estive

Un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità si sofferma sulla prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione al virus SARS-CoV-2. I consigli generali per la qualità dell’aria, l’uso dei ventilatori e gli ambienti domestici.

In relazione all’emergenza COVID-19 e all’arrivo dell’estate con le conseguenti alte temperature e le possibili ondate di calore, è utile fornire ai lettori informazioni sul miglioramento della qualità dell’aria indoor, sui suggerimenti relativi al ricambio dell’aria (naturale, meccanico, centralizzato e non) e sull’utilizzo di attrezzature e impianti per ventilare e rinfrescare gli ambienti di lavoro e gli ambienti di vita.
Per farlo torniamo a presentare un aggiornamento del rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità ( ISS) - Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 Rev. 2 - dal titolo “ Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020”. Un aggiornamento che, rispetto alla prima versione, presenta numerose integrazioni, consigli e raccomandazioni; ad esempio con riferimento alle procedure di pulizia degli apparecchi terminali locali.  

Luoghi di lavoro: pulizia degli ambienti e uso dei ventilatori
Riguardo ai luoghi di lavoro il rapporto si sofferma anche sul caso in cui alcuni ambienti siano dotati di ventilatori a soffitto o portatili a pavimento o da tavolo che comportano un significativo movimento dell’aria.
Si consiglia di porre “grande attenzione nell’utilizzo in presenza di più persone” e, in ogni caso, si ricorda di “posizionare i ventilatori ad una certa distanza, e mai indirizzarti direttamente sulle persone. Si sconsiglia l’utilizzo di queste apparecchiature in caso di ambienti con la presenza di più di un lavoratore”.
Il documento si sofferma poi sulla pulizia degli ambienti.
Si indica che gli addetti/operatori professionali che svolgono le attività di pulizia quotidiana degli ambienti e/o luoghi (spolveratura e spazzamento ad umido o con panni cattura-polvere, lavaggio, disinfezione, ecc.) “devono correttamente seguire le procedure, i protocolli, le modalità iniziando la pulizia dalle aree più pulite verso le aree più sporche”, e adottare l’uso di dispositivi di protezione individuale (a questo proposito il documento rimanda ad altri documenti e alle normative vigenti). Bisogna “evitare di eseguire queste operazioni di pulizia/disinfezione in presenza di dipendenti o altre persone”.

E le pulizie quotidiane degli ambienti/aree, “devono riguardare le superfici toccate più di frequente (es. porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, maniglie carrello e dei cestini della spesa, maniglie passeggeri, comandi, volante, cinture di sicurezza, maniglie delle portiere, tasti e pulsanti apriporta, tastiere, telecomandi, stampanti). Utilizzare panni, diversi per ciascun tipo di oggetto/superficie, in microfibra inumiditi con acqua e sapone. Si può ridurre ulteriormente il rischio utilizzando subito dopo la pulizia con acqua e sapone una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70% v/v o con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,1% di cloro attivo per i servizi igienici e le altre superfici tenendo in considerazione il tipo di materiale (es. come la candeggina che in commercio si trova in genere ad una percentuale vicina al 5% di contenuto di cloro, l’uso e l’ambiente o altri detergenti professionali equivalenti come campo d’azione (sanificazione: detergenza e disinfezione), facendo attenzione al corretto utilizzo per ogni superficie da pulire (fare riferimento alle Indicazioni per l’attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento, del Ministero della Salute n.0017644-22/05/2020-DGPRE-MDS-P)”.
Riguardo poi alla qualità dell’aria chiaramente è necessario “arieggiare gli ambienti sia durante sia dopo l’uso dei prodotti per la pulizia, soprattutto se si utilizzano prodotti disinfettanti/detergenti potenzialmente tossici (controllare i simboli di pericolo sulle etichette), aumentando temporaneamente i tassi di ventilazione dei sistemi UTA/VMC o aprendo le finestre e balconi. Evitare o limitare l’utilizzo di detergenti profumati, in quanto, nonostante la profumazione, aggiungono sostanze inquinanti e degradano la qualità dell’aria indoor. Scegliere, se possibile, prodotti senza profumazione/fragranze e senza allergeni ricordando che il pulito non ha odore”.

Riferimento:
Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’aria indoor, “ Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020” - Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 - Rapporto ISS COVID-19, n. 5/2020 Rev. 2.

Fonte: Puntosicuro

 
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