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VIGILANZA DEI FATTORI DI RISCHIO: IL MODELLO PRE.VI.S

Modello Pre.Vi.S e vigilanza: le informazioni su sopralluoghi e verbali

Un documento Inail presenta il modello Pre.Vi.S per il monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza. Focus sui sopralluoghi svolti dagli UPG: motivazioni, contravventori e violazioni riscontrate.

Il sistema di monitoraggio dei rischi attraverso l’attività di vigilanza”, in materia di salute e sicurezza sul lavoro il Piano Nazionale Prevenzione (PNP) 2020-2025 per il contrasto di infortuni e malattie professionali prevede anche il perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro, tra questi il Sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi Infor.Mo che “costituisce una fonte importante per l’approfondimento delle conoscenze sui fattori causali”.
In questa cornice sono stati poi realizzati altri progetti con l’obiettivo di “estendere la conoscenza sulle criticità presenti negli ambienti di lavoro, valorizzando le informazioni derivanti dalle attività di vigilanza e di indagine dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle Asl”. E tale approccio è stato sviluppato “integrando i dati di Infor.Mo sui fattori causali rilevati nelle indagini di infortunio (analisi post-evento) con il nuovo sistema Pre.Vi.S, che monitora le condizioni di non sicurezza evidenziate durante i sopralluoghi negli ambienti di lavoro (analisi pre-evento)”.
A presentare in questi termini il sistema Pre.Vi.S, ricordando lo studio di fattibilità per la definizione del modello e lo studio pilota per la sua applicazione, è il documento Inail “PRE.VI.S: il sistema di monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza” a cura del Gruppo di Lavoro Pre.Vi.S (formato da rappresentanti di varie aziende sanitarie, rappresentanti Inail e del Ministero della Salute) di Giuseppe Campo e Valentina Meloni (Inail, Dimeila).
In particolare nel documento è presentato lo studio pilota per l’applicazione del modello sui verbali di prescrizione redatti da alcune Asl durante un biennio, studio che può fornire un esempio di raccolta delle sanzioni irrogate e favorire l’individuazione e la programmazione di efficaci interventi di prevenzione per la salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.

I sopralluoghi svolti dagli UPG e il database del modello Pre.Vi.S
Il documento indica che per l’avvio del sistema Pre.Vi.S si è proceduto “allo studio preliminare delle informazioni che emergono dai sopralluoghi svolti dai tecnici di prevenzione delle Asl che, con qualifica di Ufficiali di Polizia giudiziaria (UPG), effettuano l’accertamento dello stato di fatto dell’azienda o del cantiere e controllano le condizioni di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori”.
In particolare nel caso di violazioni riscontrate durante l’attività di vigilanza, “l’UPG redige uno specifico verbale di prescrizione in cui descrive quanto accertato e richiede il ripristino delle condizioni di sicurezza. Le informazioni contenute in tali verbali, private dei dati sensibili, costituiscono la fonte del sistema”.
È stato, quindi, sviluppato un database per l’acquisizione informatizzata dei dati da parte delle Asl e la successiva analisi tra le diverse variabili previste dal modello concettuale.
In definitiva il modello Pre.Vi.S si caratterizza per “l’approccio multifattoriale, consentendo di registrare più fattori di rischio, con conseguenti interventi, che emergono dall’accertamento e dalla prescrizione per ogni articolo violato”. E tale approccio permette di “valorizzare tutte le informazioni presenti nei verbali redatti dagli UPG, al fine di analizzare i dati raccolti in fase di vigilanza allo scopo di fornire elementi utili a indirizzare interventi mirati di prevenzione”.
Ricordiamo che la banca dati Pre.Vi.S ad oggi “è costituita da oltre 12.000 violazioni pervenute da 18 Asl di 10 Regioni e Province Autonome per il quinquennio 2014 – 2018”.

I verbali e lo studio pilota: la tipologia e motivazione dei sopralluoghi
Ci soffermiamo su alcuni dati tratti dai verbali e riportati nelle tabelle del documento Inail con riferimento al biennio di rilevazione 2017 - 2018 (studio pilota) per un totale di 6424 violazioni che evidenziano 7938 fattori di rischio.
Si segnala che le informazioni, fornite secondo la terminologia in uso presso ciascuna Asl, “sono state riclassificate e accorpate in quattro voci che identificano la tipologia del sopralluogo:
  • Piano mirato: sopralluogo per attività di vigilanza pianificata per settore o rischio specifico (sono inclusi i piani regionali e nazionali di edilizia e agricoltura);
  • Vigilanza ordinaria: sopralluogo per attività di vigilanza non pianificata nei piani mirati;
  • Segnalazione/esposto: sopralluogo per vigilanza attivata dopo formale segnalazione;
  • Delega Autorità giudiziaria: sopralluogo per indagini infortunio e malattia professionale”.
È interessante riprendere i dati e le percentuali sulle motivazioni dei sopralluoghi.
Si indica poi che il numero totale dei verbali è 4494 e, riguardo ai settori economici delle aziende ispezionate, 3754 verbali (83,5%) sono con codice Ateco attribuito e 740 senza Ateco.

I verbali e lo studio pilota: i soggetti contravventori e le violazioni
Sempre in relazione ai dati dei verbali ci soffermiamo sui soggetti contravventori.
Riprendiamo una tabella che riporta la “distribuzione dei verbali analizzati secondo il soggetto destinatario delle sanzioni ai sensi del d.lgs. 81/2008”:
Il documento, che vi invitiamo a leggere integralmente e che è ricco di informazioni e di dati, riporta poi in diverse tabelle anche le violazioni riscontrate.
Ad esempio nella Tabella 4 è riportata la “distribuzione tra i Titoli del d.lgs. 81/2008 delle 6424 violazioni riscontrate” (il Titolo IV, dedicato ai cantieri temporanei e mobili, risulta il maggiormente rappresentato):
Altre tabelle mostrano poi “la distribuzione degli articoli sanzionati all’interno dei quattro Titoli del d.lgs. 81/2008, che racchiudono il 97% delle violazioni analizzate”.
In definitiva il documento, anche con riferimento al successivo capitolo dedicato ai rischi riscontrati, mostra “la capacità del modello Pre.Vi.S di ottenere informazioni di dettaglio sui diversi fattori di rischio rilevati in fase di sopralluogo” coniugando la sorveglianza degli eventi dannosi con il monitoraggio dei fattori di rischio presenti nei luoghi di lavoro.

Riferimenti:ù
Inail - Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale, “ PRE.VI.S: il sistema di monitoraggio dei fattori di rischio lavorativo attraverso l’attività di vigilanza”, a cura del Gruppo di Lavoro Pre.Vi.S (formato da rappresentanti di varie aziende sanitarie, rappresentanti Inail e del Ministero della Salute), di Giuseppe Campo e Valentina Meloni (Inail, Dimeila), collana Salute e Sicurezza, edizione 2022.

Fonte articolo: Puntosicuro
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