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SORVEGLIANZA SANITARIA E MALATTIE PROFESSIONALI: I TUMORI DI ORIGINE LAVORATIVA

I TUMORI CAUSANO IL 95% DELLE MORTI PER MALATTIE PROFESSIONALI: LA VALUTAZIONE DEI RISCHI, LA SORVEGLIANZA SANITARIA E LE MISURE DI PREVENZIONE

La banca dati statistica dell’Inail riporta che nel quinquennio 2012 - 2016 “i tumori sono pari al 5,25% delle tecnopatie ma causano il 95% delle morti per malattia professionale, così come sono preponderanti nel determinare i gradi più elevati di menomazione. Quindi, le neoplasie, pur se contenute nel numero di casi annualmente denunciati, sono le malattie professionali a maggior gravità”.
E tra i tumori da lavoro riconosciuti dall’Inail sono predominanti “quelli della pleura e del peritoneo, che rappresentano circa la metà delle neoplasie professionali, seguiti da quelli dell’apparato respiratorio (più di un quarto). Tali dati non coincidono esattamente con quelli riscontrati in ambito europeo, che vedono i mesoteliomi costituire quasi l’80% dei tumori da lavoro”.
Riguardo alla distribuzione dei tumori per settori di attività si indica che ai primi posti si ritrovano le costruzioni (13%), la produzione di metalli (11%), la fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo (9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto eccetto autoveicoli (7%), la fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (6%) e la fabbricazione di vetro, ceramica e cemento (5%). Questi primi sei settori raggruppano quindi più del 50% dei casi totali di neoplasia di origine professionale”.
Riguardo, infine, alla prevenzione dei tumori professionali, si indica che “i presupposti dell’azione prevenzionale risiedono, oltre che nelle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro (d.lgs. 81/2008) in documenti quali il Piano nazionale di prevenzione 2014 - 2018 che prevede 5 piani tematici tra cui il Piano nazionale di prevenzione sui cancerogeni occupazionali e i tumori professionali i cui obiettivi sono il miglioramento dell’individuazione e del monitoraggio delle esposizioni, oltre che delle azioni di prevenzione e della capacità di riconoscimento dei danni, anche mediante azioni di sorveglianza sanitaria di gruppi selezionati di ex esposti ad agenti cancerogeni occupazionali”.

Fonte: Puntosicuro
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